Scopri le Sale Espositive del Gruppo Archeologico 'Mino Meduaco'
Itinerari e principali attrattive
L’esposizione nasce come supporto concreto alle attività didattiche offerte a istituti scolastici o ricreativi e ad enti bibliotecari dal Gruppo Archeologico. La mostra può soddisfare e suscitare interesse di ragazzi, genitori e adulti per l’archeologia, grazie alla qualità e alla natura particolare di certi reperti a volte comuni e a volte speciali o rari. Frutto di ricerche e sperimentazioni personali dei soci del Gruppo, le ricostruzioni in legno, fibre naturali, selce e pietra dei manufatti più antichi costruiti dall’uomo, distinte per cronologia e funzione, rendono concreta testimonianza delle prime forme di manualità dell’uomo, riscontrati di fatto nei vicini settori collinari euganeo e lessinio, da cui provengono tra 1’altro alcuni esemplari di fossili, raccolti e donati al Gruppo da simpatizzanti locali.

Sala dei Veneti
Una parte espositiva é dedicata ad un ristretto gruppo di ceramiche molto semplici e grezze, provenienti quasi interamente da un sito archeologico individuato e riconosciuto ufficialmente grazie al Grup-po Archeologico, in un vicino terreno di Campolongo Maggiore. I fram-menti in ceramica grezza, gialli e pastosi, sono stati datati dagli studiosi all’età del Bronzo Recente (XIII sec. a.C.) e riferibili probabilmente ad un piccolo vil-laggio sorto presso il Corso di un antico ramo del Brenta. Proprio il Medoacus, antico nome della più importante arteria fluviale di questo territorio, costituì probabilmente il fattore decisivo per la creazione e l’evoluzione degli insediamenti antropici tra Patavium (antico nome di Padova) e il margine lagunare. Importanti ed inequivocabili ritrovamenti funerari ed insediativi testimoniano infatti una diffusa frequentazione di queste terre da parte degli antichi Veneti a questa civiltà, sviluppatasi qui durante l’età del Ferro, vanno riferiti alcuni pregevoli frammenti di ceramica grigia, a volte arricchita da scritte e dediche, manufatti in bronzo e altri reperti molto probabilmente votivi, come i bronzetti (statuette a forma d’uomo o di cavaliere in bronzo) e i vassoi a cuppelle. .🏺🏺 La sezione espositiva della Sala dei Veneti si arricchisce di due ricostruzioni tridimensionali: una riproduce la sezione di una casa-capanna (V-III° sec. a.C.) realizzata secondo il metodo antico con ramaglie, argilla e fasci di incannucciato. L’arredo è essenziale e costituito da vasellame ad uso domestico, da un focolare e da un telaio con i relativi accessori. In contrapposizione all’ambiente domestico si sviluppa l’altra ricostruzione di carattere funerario: un tumulo nella cui se-zione è evidente il corredo maschile costituito da urne cinerarie e da oggetti personali del defunto.

Sala dei Romani
Caratterizza un ampio settore del percorso espositivo: a partire dagli interventi infrastrutturali effettuati sul territorio, ovvero la centuriazione e la stesura di importanti arterie stradali, tra cui la nota via Popillia (che doveva collegare Ravenna ad Aquileia, proprio attraversando i territori di Campolongo e Campagna Lupia) si giunge a contemplare la realtà degli abitati, con la descrizione delle attività agricole, degli oggetti ad uso quotidiano, e con ricostruzioni plastiche e tridimensionali fedelmente ispirate a contesti archeologici. La cucina e gli alimenti, a volte molto lontani dalla nostra quotidianità, fanno emergere da un lato, una certa raffinatezza negli oggetti di portata, e dall’altro la costante ricerca di funzionalità ed efficacia negli strumenti domestici, mentre certe produzioni artigianali, come ad esempio la tessitura o la metallurgia bronzea, rivelano gusto e ricercatezza nel vestire, come si può notare nella vetrina dedicata all’abbigliamento e agli oggetti personali: notevoli, in particolare, risultano i gioielli. Le transizioni commerciali, sicuramente molto frequenti in antichità in questo territorio, sono testimoniate dalla notevole quantità di esemplari numismatici (monete) rinvenuti dal Gruppo, assieme a diversi altri oggetti usati durante mercati e compravendite, come pesi da bilancia, strumenti di misu-razione e contenitori vari.

Sala del Medioevo
L’esposizione medievale è dedicata alla guerra dei confini avvenuta tra il 1372-73 nel nostro territorio tra Veneziani e Padovani. Guerra che vide la costruzione di molte bastie e fortilizi cinti da palizzate di legno circondati da fossati. Sono presenti ricostruzioni di armi e scudi tipici dell’epoca accompagnati da mappe antiche e narrazioni di memorabili battaglie. Una particolare attenzione poi alla produzione ceramica graffita e smaltata, rappresentata da una serie di esemplari recuperati nei bacini lagunari, a cui si affiancano altri manufatti artigianali particolari, come le pipe chioggiotte e i tegami realizzati in pietra ollare.

Il Santuario di Lova (Ve)
Particolarmente suggestiva risulta la parte del percorso nella Sala dei Romani dove viene contemplata la sfera funeraria, attraverso le ricostruzioni tridimensionali di di-verse tipologie di tombe e i loro possibili corredi, e la religione, con la presentazione del vicino sito del cosiddetto “Santuario” di Lova, tanto monumentale quanto di difficile interpretazione, ma che di certo costituisce un forte marcatore topografico nella realtà antica a valle di Padova, probabilmente affiancato dal vicino percorso stradale della Popillia e prossimo agli approdi costieri.

Angolo Preistoria
In ingresso è presente un angolo con reperti della preistoria, frammenti animali e vegetali, rocce e strumenti utilizzati durante quel periodo con i nomi dell'epoca.